Chi Siamo
Lo Studio nasce con l’incontro di tre professionisti negli anni ottanta.
Attraverso gli anni la struttura si è andata via via arricchendo di nuove professionalità che, con il passare del tempo, hanno reso possibile offrire un servizio altamente qualificato nelle principali aree professionali rivolte alla clientela.
Attualmente lo studio vede coinvolti 8 professionisti e 22 collaboratori ripartiti nei seguenti ambiti professionali: Consulenza del lavoro, Fiscale e societario, Organizzativo, Gestionale e Finanziario.
Il nostro Studio intende essere interlocutore di fiducia dei nostri clienti, supportandoli nei processi decisionali e nelle funzioni chiave, per favorirne il miglioramento continuo in termini di sviluppo, organizzazione e razionalizzazione.






Supply chain e appalti irregolari: nuovi rischi per i committenti, 17.11.2025
/in Corporate e Governance, Risk & Compliance, Senza categoria /da Nazioni Unite ConsultingLe recenti analisi hanno riportato l’attenzione sui rischi che corrono le imprese committenti quando nella propria filiera operano fornitori o appaltatori coinvolti in pratiche irregolari o illecite.
La responsabilità non si ferma più ai diretti autori dell’illecito: il committente può rispondere in solido o essere coinvolto per mancata vigilanza, con conseguenze economiche e reputazionali significative.
Tra i principali rischi si segnalano: l’impiego di manodopera irregolare, l’assenza di requisiti professionali o fiscali dei fornitori, la violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e la mancata tracciabilità dei flussi economici.
Per prevenire tali situazioni, è opportuno rafforzare i controlli preventivi, aggiornare le clausole contrattuali, verificare la regolarità contributiva e adottare procedure di due diligence sui partner della supply chain.
L’integrazione del Modello 231 con presidi dedicati alla selezione e al monitoraggio dei fornitori rappresenta oggi una buona prassi.
Nell’articolo allegato un approfondimento sul tema proposto.
Buona lettura
Dlgs 231: nuove responsabilità e sanzioni per i reati ambientali, 27.10.2025
/in Corporate e Governance, Risk & Compliance, Senza categoria /da Nazioni Unite ConsultingLa recente Legge 147/2025 amplia le ipotesi di responsabilità amministrativa per le imprese e introduce sanzioni più severe in materia ambientale.
Con la legge 3 ottobre 2025 n. 147, di conversione del DL 116/2025, è stato rafforzato il quadro normativo relativo ai reati ambientali. Le modifiche incidono direttamente sul D.Lgs. 231/2001, ampliando il catalogo dei reati presupposto e inasprendo le sanzioni per le imprese coinvolte in attività illecite in materia di rifiuti e inquinamento.
Punti chiave della riforma:
Ampliamento dei reati presupposto (art. 25-undecies D.Lgs. 231/2001): introdotti nuovi reati tra cui abbandono e combustione illecita di rifiuti, ostacolo ai controlli, omessa bonifica e traffico organizzato.
Sanzioni pecuniarie più elevate: per i reati di gestione non autorizzata di rifiuti e disastro ambientale la multa può raggiungere 1.200 quote, pari a circa 1,9 milioni di euro.
Sanzioni interdittive obbligatorie nei casi più gravi (inquinamento e disastro ambientale), come il divieto di esercizio o di contrattazione con la PA.
Estensione delle misure di prevenzione antimafia al settore ambientale: introdotta la possibilità di amministrazione giudiziaria per le imprese coinvolte.
Implicazioni pratiche per le imprese:
Le aziende dovranno aggiornare i modelli organizzativi 231 e rafforzare i protocolli di controllo interno. In particolare:
– aggiornare la mappatura dei rischi ambientali;
– rivedere la qualifica e selezione dei fornitori di servizi ambientali;
– assicurare la tracciabilità completa dei rifiuti lungo la filiera.
Per maggiori approfondimenti si rinvia all’articolo allegato.
Buona lettura.