Atti valutativi aziendali e profilazione del lavoratore: cosa cambia con il GDPR, 1.10.19
Non è possibile contestare dinanzi al Garante della privacy la valutazione soggettiva negativa formulata dal datore di lavoro sul conto di un lavoratore, fermo restando le possibili azioni avanti al giudice del lavoro. Questa regola trova applicazione anche sotto il regime del GDPR. Una conferma deriva anche dall’art. 10, comma 6, del Codice di condotta per il trattamento dei dati personali in materia di informazioni commerciali. Altro problema è rappresentato dalla possibilità di effettuare un trattamento di profilazione del lavoratore, consistente nell’analisi dei suoi comportamenti.
Si rinvia all’articolo allegato per l’approfondimento sul tema.
Buona lettura