Archivio per categoria: Corporate e Governance, Risk & Compliance

Manipolazione del mercato da valutare con la prognosi postuma, 2.2.2019

Le notizie devono essere, in concreto ed ex ante, idonee ad alterare sensibilmente il valore dei titoli
La concreta idoneità delle condotte di manipolazione del mercato – di cui all’art. 185 del DLgs. 58/98 (c.d. TUF) – deve essere accertata, alla luce dei dati fattuali significativi esistenti al momento della condotta, sulla base del criterio che il gergo penalistico definisce della “prognosi postuma”.
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Legge anticorruzione: pene più severe per i reati contro la PA, 28.01.2019

Sarà in vigore dal prossimo 31 gennaio la legge anticorruzione che introduce misure in materia di contrasto ai reati contro la Pubblica amministrazione, modifica i termini di prescrizione e esige maggiore trasparenza da parte dei partiti e dei movimenti politici, con riferimento alle percezioni di contributi e sovvenzioni. L’interdizione dai pubblici uffici diviene permanente per i condannati e si prevedono nuove responsabilità amministrative e penali di società e di imprenditori coinvolti in indagini per reati contro la PA.
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Buona lettura

Whistleblowing: tutela ad ampio raggio con le procedure sanzionatorie dell’ANAC, 26.01.2019

Entra in vigore il 4 dicembre 2018 il regolamento sull’esercizio del potere sanzionatorio in materia di
tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità dell’ANAC. Il regolamento disciplina la potestà
sanzionatoria dell’Autorità Nazionale Anticorruzione a tutela del whistleblowing nella Pubblica
amministrazione. Il procedimento per l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie può attivarsi
d’ufficio o a seguito di comunicazione o segnalazione da parte dei lavoratori pubblici e delle
organizzazioni sindacali, nonché da parte dei lavoratori e dei collaboratori delle imprese fornitrici di beni e
servizi e che realizzano opere a favore della PA. Grande attenzione viene posta sull’equilibrio tra
garanzia della riservatezza del segnalante ed esercizio del diritto di difesa del segnalato.
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La serietà dell’offerta è elemento che qualifica l’istigazione alla corruzione, 23.01.2019

L’istigazione alla corruzione è uno dei reati-presupposto per la responsabilità degli enti ai sensi del DLgs. 231/2001.
La Cassazione ha depositato in data 6 dicembre ’18 la sentenza n. 54640 con cui conferma la condanna di una società di infrastrutture per il tentativo da parte del responsabile di un suo centro operativo di corrompere il dipendente di altra società a prevalente capitale pubblico con cui intratteneva rapporti di natura commerciale.
Il reato di istigazione alla corruzione – previsto dall’art. 322 c.p. e richiamato dall’art. 25 del DLgs. 231/2001 – è qui contestato alla luce di due episodi emersi dalla denuncia dei potenziali “corrotti”.
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Diritto all’oblio: quando è vietato il trattamento dati personali dei defunti, 15.01.2019

Assonime fornisce chiarimenti sul trattamento dei dati personali con specifico riferimento ai soggetti deceduti e al diritto all’oblio. Il Garante privacy, sottolinea nella circolare n. 25 del 2018, è già intervenuto in merito a situazioni in cui soggetti terzi chiedevano di accedere ad informazioni sui rapporti bancari intrattenuti da defunti e sulla loro consistenza patrimoniale o con riferimento alle polizze assicurative stipulate da persone decedute. Quale normativa applicare al trattamento dei dati personali del soggetto defunto? In quali casi il trattamento è vietato?
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GDPR, prime sanzioni in Europa: quale lezione trarre per le aziende, 11.01.2019

In attesa di conoscere quale sarà la sanzione che il Garante europeo comminerà alla catena alberghiera Marriot per il recentissimo caso di data breach che riguarda i dati personali di ben 327 milioni di persone, sono arrivate inesorabili le prime sanzioni in Europa ad alcune aziende, private e pubbliche, che non hanno ottemperato alle disposizioni del GDPR, entrato in vigore ormai da sei mesi.
Ecco quale lezione possiamo trarne…e ne dovrebbero trarre le aziende.
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Memorizzazione limitata dei dati e divieto di e-fattura per prestazioni sanitarie, 9.01.2019

L’Agenzia delle Entrate deve limitarsi a memorizzare i soli dati che le sono necessari per effettuare i controlli automatizzati, escludendo la “registrazione” della descrizione del bene ceduto o del servizio prestato. A prescindere dall’invio dei dati attraverso il sistema TS, i soggetti che erogano prestazioni sanitarie non devono essere coinvolti nel processo di fatturazione elettronica. Sono queste due delle più rilevanti condizioni che il Garante della Privacy ha posto, nel provvedimento emanato in data 20 dicembre, perché il processo di fatturazione elettronica possa essere avviato.
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Lavoratori inviati all’estero: quale normativa privacy applicare, 21.12.2018

Un’azienda stabilita in Italia o in altro Paese dell’Unione Europea che invia i suoi dipendenti all’estero (anche in Paesi extraUE) deve applicare, nel trattamento dei dati personali, il GDPR se i dati sono trattati nell’ambito delle attività dello stabilimento sito nell’Unione o se il trattamento è effettuato in Paese extraUE in uno stabilimento connesso con lo stabilimento presente nell’UE. Non rileva, in questo ambito, che il lavoratore venga inviato all’estero in distacco o in trasferta. I dati saranno, in entrambi i casi, trattati in Italia presso la sede dell’azienda.
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Whistleblowing: dall’ANAC le procedure per l’applicazione delle sanzioni, 17.12.2018

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il regolamento dell’ANAC sull’esercizio del potere sanzionatorio in materia di whistleblowing. Entro 90 giorni dalla segnalazione, l’Autorità invia ai soggetti interessati una comunicazione. Entro 30 giorni dalla notifica della lettera di contestazione degli addebiti (prorogabile di ulteriori 30 giorni su istanza motivata) gli interessati possono presentare memorie, deduzioni scritte e documenti, accedere agli atti o chiedere di essere ascoltati.
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GDPR, valutazione di impatto per i trattamenti transfrontalieri, 13.12.2018

Aziende e PA italiane che effettuano trattamenti di dati volti ad offrire beni e servizi anche a persone residenti in altri Paesi dell’Unione hanno a disposizione uno strumento in più per applicare correttamente il nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati. Il Garante per la privacy ha predisposto, come stabilito per le Autorità di controllo nazionali dal GDPR, un elenco delle tipologie di trattamento che i soggetti pubblici e privati dovranno sottoporre a valutazione di impatto. L’elenco recepisce le osservazioni del Comitato europeo per la protezione dei dati al quale era stato sottoposto dal Garante per il prescritto parere.
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