Archivio per categoria: Corporate e Governance, Risk & Compliance

La privacy 4.0 ridisegna il sistema sanzionatorio per punire gli illeciti, 8.10.2018

Le modifiche al codice della privacy per adeguare la normativa italiana al GDPR introducono nuove ipotesi di reato per chi non è in regola. L’obiettivo è aggiornare la disciplina in materia di trattamento dei dati alle esigenze della digital transformation, all’impiego delle nuove tecnologie, al fenomeno dei big data e dei grandi archivi. Innovativa, tra le altre, è l’ipotesi di reato di “comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala”, che punisce chiunque comunichi o diffonda un archivio automatizzato o una parte sostanziale di esso contenente dati personali oggetto di trattamento su larga scala.
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Responsabilità 231 anche per gli studi professionali, 5.10.2018

Sulla scorta di una precedente decisione e aderendo alle posizioni di parte della dottrina, il Tribunale di Milano, con un decreto del GIP depositato lo scorso 23 agosto, ha riconosciuto la possibile sussistenza di una responsabilità ex DLgs. 231/2001 nei confronti di un’associazione professionale.
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Per i reati in contratto il profitto sequestrabile dipende dal corrispettivo incassato per i raggiri, 2.10.2018

Nei reati derivanti da un contratto avente ad oggetto prestazioni illecite, il profitto sequestrabile è pari al corrispettivo incassato in ragione degli artifici e raggiri posti in essere nell’esecuzione dell’accordo. Tale principio viene ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 33092 depositata ieri, in relazione ad un sequestro ordinato nei confronti di una società, accusata del reato di truffa aggravata nell’ambito dell’attività di gestione di rifiuti (artt. 19, 53 e 24 del DLgs. 231/2001).
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Localizzazione veicoli aziendali: privacy incorporata nei GPS, 1.10.2018

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 396 del 2018, per la prima volta impone, in applicazione del nuovo Regolamento UE, l’incorporazione di misure a tutela della privacy già in fase di progettazione del sistema di localizzazione dei veicoli aziendali.
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Privacy 4.0: quanto rischia l’azienda nei controlli a distanza dei dipendenti, 25.09.2018

Con la prossima entrata in vigore del nuovo codice della privacy, prevista per il 19 settembre 2018, verranno introdotti importanti cambiamenti nella disciplina del trattamento dei dati personali nell’ambito del rapporto di lavoro. Centrale rilevanza è riconosciuta ai controlli a distanza e alle garanzie per i lavoratori anche grazie ad un diverso regime sanzionatorio degli illeciti datoriali in materia. Il nuovo Codice dichiara, infatti, applicabili le sanzioni penali previste dallo Statuto dei Lavoratori. Di conseguenza, salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro rischia l’ammenda da 154 a 1549 euro o l’arresto da 15 giorni ad un anno.
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Rating di legalità: regole più semplici per la presentazione della domanda, 24.09.2018

Il rating di legalità è un riconoscimento ufficiale del valore etico dell’azienda, che facilita la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Possono far domanda tutte le imprese, sia individuali che societarie, aventi sede in Italia, con un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda e iscritte al registro imprese da almeno due anni. Per il 2018 è previsto un incremento di richieste del 40%.
Le imprese che intendono ottenere il rating di legalità potranno contare su una procedura più semplice e chiara. Sono state pubblicate la nuova modulistica e la nuova guida per la compilazione della domanda di accesso al rating di legalità, al quale tutte le imprese in possesso dei requisiti possono ambire.
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Rating di legalità: i chiarimenti sul procedimento di rilascio, 21.09.2018

Il rating di legalità continua ad interessare un numero di imprese sempre maggiore con un aumento del 40% delle richieste e un +85% delle domande di rinnovo. l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con un comunicato stampa del 2 agosto 2018, informa che ha in progetto di conseguire maggiore efficienza ed efficacia d’azione attraverso un continuo adeguamento del Regolamento attuativo in materia al fine di semplificare e chiarire il procedimento di rilascio del rating, a vantaggio di una maggiore speditezza e prevedibilità dei tempi di rilascio.
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Nuovo Codice Privacy: nessuna moratoria sulle sanzioni pecuniarie, 18.09.2018

Si avvicina la data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 101/2018 che adegua il Codice Privacy al GDPR, stabilita per il 19 settembre 2018. Nonostante si sia parlato da più parti di una sospensione delle sanzioni pecuniarie amministrative per i prossimi otto mesi, la lettura della norma fa emergere una realtà del tutto diversa. Il Garante della privacy, in fase di verifica del corretto adempimento degli obblighi, dovrà considerare le difficoltà a imprese e professionisti dovranno far fronte per adeguarsi alle nuove disposizioni sulla base di specifici elementi di valutazione.
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Rating di legalità, 17.09.2018

Le modifiche apportate dal nuovo regolamento sul rating di legalità attengono ai requisiti per la sua attribuzione alle imprese. Altre novità riguardano, invece, il procedimento per il riconoscimento del rating, nonché l’attività di valutazione da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Inoltre, con il nuovo regolamento viene disciplinato anche il caso di annullamento del rating, oltre al rinnovo, alla revoca e alla sospensione.
Il rating di legalità è uno strumento istituito per promuovere la diffusione di principi etici nell’ambito delle attività imprenditoriali e prevenire comportamenti aziendali illeciti.
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Redditometro: nessun contrasto con il diritto alla privacy, 14.09.2018

Il trattamento dei dati e delle informazioni acquisite da parte dell’Agenzia delle Entrate nell’esercizio delle proprie funzioni di accertamento non viola in alcun modo la normativa sulla privacy. Si tratta, infatti, di un potere fondato sia sulla Costituzione che su specifiche norme di legge, senza contare che il Codice della privacy non tutela genericamente il trattamento di tutti i dati riguardanti un interessato, ma solo quello illegittimo di informazioni specificatamente individuate. È quanto si legge nell’ordinanza n. 17485 della Corte di Cassazione, depositata il 4 luglio 2018.
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