Direttiva PIF: sanzioni alle imprese per le frodi IVA. Anche solo tentate, 10.09.2020

Il recepimento della direttiva PIF a protezione degli interessi finanziari dell’UE comporta un ampliamento della responsabilità amministrativa delle società, che viene estesa ad altri numerosi reati, tra i quali quelli di contrabbando. Per i delitti IVA di dichiarazione fraudolenta e di dichiarazione infedele, la punibilità scatta anche nel caso di “tentativo” di reato, se compiuto anche nel territorio di altro Stato membro dell’Unione europea, al fine di evadere l’IVA per un valore complessivo non inferiore a 10 milioni di euro.
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Privacy e fatturazione elettronica: il Garante conferma il parere negativo, 7.09.2020

Con l’obbligo di emissione della fattura elettronica, in vigore dal 1° gennaio 2019, sono emersi dubbi e dibattiti in relazione alla privacy dei dati. Analizzando la struttura che la fattura elettronica deve avere è possibile comprendere quali rischi corrono i soggetti interessati dal trattamento dei dati contenuti nelle fatture elettroniche.
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Responsabilità 231 se l’impresa è estera ma commette l’illecito in Italia, 31.08.2020

In tema di responsabilità da reato degli enti, la persona giuridica risponde dell’illecito amministrativo derivante da un reato-presupposto per il quale sussista la giurisdizione nazionale, commesso dai propri legali rappresentanti o soggetti sottoposti all’altrui direzione o vigilanza. Ciò a prescindere dalla sua nazionalità e dal luogo ove essa abbia la sede legale, nonché dall’esistenza o meno, nello Stato di appartenenza, di norme che disciplinino analoga materia, anche con riguardo alla predisposizione di modelli organizzativi atti ad impedire la commissione di reati che siano fonte di responsabilità amministrativa per l’ente stesso. A fornire questa rigorosa interpretazione la Corte di Cassazione penale con la sentenza n. 11626 depositata il 7 aprile 2020.
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Privacy e invalidità dello scudo UE-USA quali conseguenze per le imprese, 28.07.2020

Il trasferimento di dati da parte delle imprese UE verso gli USA per ragioni commerciali non può più avvenire in base al Privacy Shield, il sistema che impegna le aziende statunitensi ad osservare specifici standard nel trattamento dei dati ricevuti dall’Unione europea. È quanto deciso dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza del 16 luglio 2020.
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Procedure anticontagio: quale impatto sui modelli organizzativi delle aziende, 24.07.2020

Rilevamento della temperatura corporea, autocertificazioni, test sierologici e smart working sono solo alcune delle questioni che aziende e studi professionali hanno dovuto affrontare per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 nei luoghi di lavoro e per tutelare i lavoratori. L’adozione delle misure di contenimento, attraverso specifici protocolli di sicurezza, deve avvenire nel rispetto della disciplina della privacy e richiede, pertanto, un adeguamento costante dei modelli organizzativi in tema di protezione dei dati personali. Come elaborare un modello organizzativo aziendale che soddisfa i requisiti privacy?
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Credito imposta per interventi finalizzati alla prevenzione del “COVID 19”

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello per la richiesta del credito di imposta introdotto dal D.L. Rilancio per le spese di sanificazione e acquisto dei dispositivi di protezione individuale, e per le spese di adeguamento degli ambienti di lavoro a seguito dell’emergenza sanitaria.
Nel modello va comunicato l’importo delle spese sostenute e quello delle spese che si prevede di sostenere fino al 31 dicembre p.v.
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Coronavirus: arrivano le faq trattamento dei dati sensibili, 20.07.2020

A fronte dell’emergenza sanitaria in corso, il Garante privacy ha diffuso le faq raccolte sulla disciplinadella protezione dei dati e la sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’emergenza sanitariada Covid-19, non soltanto nei confronti dei lavoratori dipendenti ma anche di fornitori, clienti e dell’utenzain generale. Le indicazioni fornite riguardano la rilevazione della temperatura corporea, il trattamento dei dati dei lavoratori contagiati e la possibilitdi effettuare il contact tracing.
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Uso del contante, si abbassa il limite. Con quali conseguenze? 25.06.2020

Il imite all’uso del contante passa dagli attuali 3.000 euro a 2.000 euro. La modifica è stata approvata con il decreto fiscale 2020, all’interno di un pacchetto più esteso di misure finalizzate al contrasto dell’evasione fiscale e a disincentivare l’utilizzo del contante a favore della moneta elettronica. In contemporanea, sempre dal 1° luglio 2020, viene fissato a 2.000 euro il minimo edittale della sanzione. Dal punto di vista pratico non ci sono altre novità di rilievo; è tuttavia utile riepilogare la disciplina anche alla luce dei chiarimenti che si sono succeduti in questi anni. Per approfondimenti sul tema si rinvia al documento allegato.
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Occultamento o distruzione della contabilità: pene più severe e responsabilità 231, 12.06.2020

Sanzioni più pesanti, senza la confisca per sproporzione, ma con la responsabilità 231 dell’ente: il decreto fiscale 2020 interviene a modificare il regime sanzionatorio del reato di occultamento o distruzione di documenti contabili. In particolare, confermato l’inasprimento della cornice edittale, il reato stato è espunto dal novero di quelli per cui era inizialmente prevista l’applicabilità della confisca allargata. Al contempo, si è ritenuto di includere la fattispecie delittuosa nel catalogo dei reati presupposto, idonei a far scattare la responsabilità mministrativa da reato degli enti.
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COVID-19 e infortunio sul lavoro: come provare l’esonero da responsabilità, 8.06.2020

Il datore di lavoro ha un generale dovere di garantire la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro e l’obbligo di risarcire i danni al lavoratore in caso di pregiudizi fisici o morali. Ai tempi del COVID-19, quando sia accertato che il contagio sia avvenuto sul luogo di lavoro, l’azienda, per essere esente da responsabilità sul piano risarcitorio, deve provare di aver adottato tutte le precauzioni idonee, in base all’esperienza e alla tecnica, ad evitare il diffondersi della malattia. Nonostante si sia fatto notare che l’attribuzione di responsabilità resterebbe un’eventualità lontana, è evidente che l’accertamento dei fatti eseguito dall’autorità sanitaria in caso di infortunio sul lavoro possa assumere il valore di una prova particolarmente attendibile. Per maggiori delucidazioni si rinvia al documento allegato.
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