Analisi di rischio: privacy sacrificata in nome della lotta all’evasione, 7.01.2020

Nella Manovra 2020, la lotta all’evasione diventa “prioritario obiettivo di interesse pubblico” per il raggiungimento del quale si possono limitare i diritti dei cittadini in materia di privacy. Una disposizione del disegno di legge di Bilancio – rubricata “Analisi di rischio” – prevede espressamente l’aggiunta della “materia tributaria” fra gli “altri importanti obiettivi di interesse pubblico generale” per i quali il Codice della privacy consente la limitazione dei diritti degli interessati in materia di protezione e tutela dei loro dati personali. Con quali possibili conseguenze per i contribuenti?
 
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Legge di Bilancio 2020

Come ogni anno ci troviamo alle prese con la valutazione delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio che ci mettono sempre più alla prova.
Ecco nel dettaglio alcune delle principali novità contenute nella Legge di Bilancio 2020, che poi saranno oggetto di approfondimento, sia per effetto di decreti attuativi che di circolari esplicative.
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Le principali novità fiscali del decreto 124/2019

E’ stata approvata sia dalla Camera che dal Senato la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria.”.  Il testo come ogni anno ha subito molte modifiche in sede di conversione.
Si precisa che il testo ufficiale è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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Pagamento modello F24 tramite Agenzia Entrate obbligatorio in caso di compensazione di qualsiasi tipo di credito.

 
Il Decreto Collegato Fiscale (D.L. 124/2019) prevede che, a decorrere dal 27 dicembre 2019, fermi restando i limiti già previsti da altre disposizioni vigenti in materia, il pagamento dei modelli F24, in presenza di qualsiasi tipo di credito da compensare, potrà avvenire esclusivamente tramite i canali dell’Agenzia delle Entrate.
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Prestazioni sanitarie a privati: e-fattura vietata anche nel 2020, 16.12.2019

Il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 conferma anche per l’anno prossimo il divieto di fatturazione elettronica, previsto in via transitoria per il 2019, relativamente alle prestazioni sanitarie rese nei confronti di persone fisiche. Il divieto ha carattere oggettivo, riguarda infatti tutte le prestazioni sanitarie rese nei confronti di privati, a prescindere sia dal soggetto che le eroga (persona fisica o enti) sia dalla circostanza che il prestatore sia o meno soggetto all’obbligo di invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria.
 
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Tessere fedeltà: senza consenso è illecito inviare comunicazioni commerciali, 13.12.19

Non è lecito l’invio di comunicazioni commerciali ai possessori di tessere fedeltà che non abbiano espresso uno specifico e libero consenso all’uso dei propri dati a fini di marketing. A dichiararlo il Garante della Privacy nel provvedimento adottato nei confronti di un’importante catena di negozi che ha continuato ad inviare, ai possessori della tessera, messaggi pubblicitari nonostante gli stessi avessero più volte richiesto di essere cancellati dalla mailing list. Il Garante ha ingiunto alla società di implementare misure organizzative e tecniche adeguate per garantire la corretta gestione dei diritti degli interessati, assicurando anche il tracciamento puntuale delle richieste ricevute dalla clientela, e così poter comprovare il rispetto (accountability) degli adempimenti privacy.
 
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Garante privacy: le norme antievasione fiscale non “tutelano” i dati dei contribuenti, 9.12.2019

Nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio del Senato, il Garante della privacy ha espresso un giudizio negativo sulle norme del disegno di legge di Bilancio 2020 in materia di “analisi del rischio” per la prevenzione e repressione dell’evasione fiscale. In particolare, il Presidente, Antonello Soro, rileva come le disposizioni contenute nel Ddl non siano innovative alla luce della normativa già vigente e, soprattutto, non delimitino adeguatamente il perimetro e le norme di sicurezza per i dati personali dei contribuenti.
 
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Dichiarazione fraudolenta tra i reati 231: modelli organizzativi da adeguare, 6.12.2019

L’inclusione, tra i reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti, della dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture o altri documenti aventi rilevanza fiscale per operazioni inesistenti pone in allerta le società, mettendo in luce la necessità di adeguare i propri modelli organizzativi. Una necessità che diventa urgente, se si considera che la previsione dettata dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 entrerà in vigore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del D.L. n. 124/2019, quindi al più tardi dal 24 dicembre 2019, salve modifiche e sorprese dell’ultimo minuto.

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Responsabilità dell’ente per reati tributari: un ingorgo legislativo, 2.12.2019

Sulla responsabilità degli enti per i reati tributari, sembra che la mano destra dello Stato non sappia (o non ricordi) che cosa ha fatto la mano sinistra. Infatti, la legge n. 117/2019 ha delegato il Governo a introdurre nel catalogo dei reati presupposto i reati tributari “che ledono gli interessi finanziari dell’UE e non sono già ricompresi nelle disposizioni”, con ricadute concrete che saranno operative solo dopo l’entrata in vigore del decreto delegato. Dal 27 ottobre 2019, invece, per effetto del decreto fiscale 2020, è già in vigore la responsabilità 231 per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Un ripensamento sulla tempistica? Di sicuro un ingorgo legislativo, di incerto epilogo.
 
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Dati dei lavoratori dipendenti: ai sindacati è opponibile la privacy?, 28.11.2019

La delega sindacale, per i lavoratori iscritti ad un sindacato, e la contrattazione collettiva, per i non iscritti, sono le basi giuridiche più idonee per disciplinare la comunicazione da parte dei datori di lavoro di dati personali dei dipendenti alle organizzazioni sindacali. È quanto si desume da un esame sistematico degli orientamenti del Garante per la protezione dei dati personali confrontati con le norme contenute nel GDPR – General Data Protection Regulation. Qual è la posizione della giurisprudenza sull’eventuale rifiuto del datore di lavoro di dare informazioni alle rappresentanze sindacali?
 
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