Crisi d’impresa: obbligo di nomina degli organi di controllo o del revisore. In quali casi, 25.11.2019

Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, attraverso una modifica al codice civile, ha disposto l’obbligo di nomina degli organi di controllo o del revisore nelle srl a seguito del superamento di determinate soglie dimensionali ed economiche, successivamente modificate e raddoppiate dal decreto Sblocca Cantieri. Si pone quindi un problema interpretativo di notevole rilievo che riguarda il caso in cui le società si siano adeguate ai nuovi precetti normativi nel periodo transitorio intercorrente tra la data di entrata in vigore dei due provvedimenti. Come devono comportarsi le srl in merito agli obblighi di nomina?

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Dichiarazione fraudolenta tra i reati 231: modelli organizzativi da adeguare, 21.11.2019

L’inclusione, tra i reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti, della dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture o altri documenti aventi rilevanza fiscale per operazioni inesistenti pone in allerta le società, mettendo in luce la necessità di adeguare i propri modelli organizzativi. Una necessità che diventa urgente, se si considera che la previsione dettata dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 entrerà in vigore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del D.L. n. 124/2019, quindi al più tardi dal 24 dicembre 2019, salve modifiche e sorprese dell’ultimo minuto.

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Crisi d’impresa: quando scatta l’allerta sui conti dell’impresa, 18.11.2019

L’attesa è finita: il CNDCEC ha presentato ufficialmente gli indicatori della crisi d’impresa: sostenibilità degli oneri finanziari, adeguatezza patrimoniale, liquidità a breve, ritorno liquido dell’attivo e indebitamento previdenziale e tributario sono i parametri da valutare. Per il corretto utilizzo di questi strumenti, è ritenuto significativo il superamento di tutti e cinque gli indici: considerarne uno soltanto permetterebbe, infatti, una visione parziale e fuorviante. L’impresa che non ritenga adeguati gli indici ad essa applicabili potrà specificarne le ragioni nella nota integrativa al bilancio, indicando in tale documento gli indici ritenuti idonei a far ragionevolmente presumere la sussistenza dello stato di crisi. In tal caso un professionista indipendente dovrà attestare l’adeguatezza di tali indici in relazione alla specificità dell’impresa.
 
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Rating di legalità: online la piattaforma web, 15.11.2019

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha realizzato una piattaforma web dedicata alle imprese per la compilazione e l’invio delle domande e delle comunicazioni in materia di rating di legalità. Il nuovo sistema è disponibile direttamente dal portale istituzionale www.agcm.it, la compilazione avverrà online e consentirà alle imprese di comunicare all’Autorità tutti i dati necessari per ottenere il rating e le variazioni societarie in modo più semplice e veloce, in un’ottica di trasparenza e collaborazione reciproca.
 
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Attività ispettive del secondo semestre 2019: i dati del Garante, 11.11.2019

Gli accertamenti del Garante per la privacy per il secondo semestre 2019 sono circa un centinaio, svolti in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, e interessano innanzitutto i trattamenti di dati effettuati dagli istituti bancari, con specifico riferimento ai conti correnti bancari, i trattamenti di dati svolti dagli intermediari che offrono servizi per la fatturazione elettronica e quelli effettuati dalle aziende che svolgono attività di marketing.

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Fatture su prestazioni sanitarie: non va indicato il nome del paziente, 4.11.2019

Le fatture nei confronti delle compagnie assicurative riguardanti prestazioni in ambito sanitario devono essere emesse in formato elettronico via SdI e non devono indicare il nome del paziente o altri elementi che consentano di associare in modo diretto la prestazione resa ad una determinata persona fisica identificabile. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 307 del 24 luglio 2019 che ha specificato come le parti possono comunque adottare modalità che consentano di ricollegare le prestazioni rese a singole posizioni.
 
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GDPR: sono conformi i dispositivi tecnologici indossabili? 4.11.2019

I dispositivi tecnologici indossabili dai lavoratori, che siano essi occhiali, orologi o altro a volte connessi con piattaforme on line o servizi cloud, presentano rischi specifici per i diritti e le libertà fondamentali degli interessati, dipendenti e anche eventualmente terzi (si pensi, ad esempio, ai soggetti ripresi da webcam indossate dal lavoratore). Il flusso di dati che generano possono, infatti, consentire alle aziende un controllo a distanza sul lavoratore. Per superare la prova GDPR occorre che le aziende garantiscano le seguenti tappe: redarre un disciplinare interno, fornire informazioni agli utilizzatori, rispettare la base giuridica, valutare dell’impatto sulla protezione dei dati, tutelare i diritti degli interessati.
 
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Reati tributari: come cambiano le sanzioni, 28.10.19

Inasprimento delle pene principali e riduzione delle soglie di rilevanza penale di alcune violazioni fiscali. Sono alcune delle modifiche dettate dal decreto fiscale 2020 collegato alla legge di Bilancio alle norme sanzionatorie penali in materia tributaria. Il decreto estende al comparto penale tributario anche l’applicazione di misure e sanzioni di natura patrimoniale (sequestro e confisca “per sproporzione”, nonché confisca anche nel caso di estinzione del reato) a carico di chi viene condannato per i delitti tributari più gravi. Viene, infine, ampliato l’ambito di applicazione del sistema della responsabilità degli enti anche al delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
 
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Privacy 4.0: una check list per evitare le sanzioni, 24.10.2019

È scaduto il termine ultimo concesso alle imprese per adeguarsi al GDPR, fissato al 19 maggio 2019. Sono stati, infatti, concessi 8 mesi di tempo dall’entrata in vigore della riforma sulla privacy (25 maggio 2018) per mettere in campo tutte le azioni necessarie per essere compliant con il GDPR (regolamento UE 2016/679) e il nuovo Codice della privacy. Per premunirsi contro possibili verifiche ispettive e dall’applicazione di sanzioni, è opportuno che le imprese facciano una check list degli adempimenti svolti. Quali controlli devono effettuare?
 
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GDPR: il datore di lavoro deve formare e istruire i lavoratori. Con quali modalità?, 18.10.19

Per essere conforme al GDPR il datore di lavoro deve istruire i dipendenti sul trattamento dei dati personali e sulle misure di sicurezza e formarli sensibilizzandoli ai temi della protezione dei dati su un piano più prettamente culturale. In buona sostanza, con l’istruzione si forniscono nozioni per l’esecuzione della prestazione lavorativa; con la formazione si forniscono argomenti per accrescere le conoscenze individuali
sull’argomento della protezione dei dati. Entrambe queste azioni rientrano nel novero degli adempimenti a carico del titolare del trattamento. Cosa succede se il datore di lavoro viene meno a tali obblighi di istruzione e formazione?
 
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