Per la privacy del lavoratore vecchie regole fino alla valutazione del Garante, 12.10.2018

Tra le modifiche apportate dal DLgs. 101/2018 al Codice della privacy (DLgs. 196/2003), al fine di adeguarlo al Regolamento Ue 2016/679 (GDPR) in materia di protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e alla libera circolazione di tali dati, vi sono anche quelle che hanno delle ricadute sulla gestione del rapporto di lavoro.
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Whistleblowing: sempre più centrale il ruolo del lavoratore nel contrasto agli illeciti, 9.10.2018

Agevolare un flusso informativo da parte dei lavoratori su illeciti ed irregolarità endoaziendali. È la finalità del whistleblowing italiano. Ma mentre in Italia la denuncia di un reato rimane espressione di una facoltà, la più recente normativa comunitaria potrebbe prospettare uno scenario diverso. Il riferimento è alla Decisione (UE) 2018/889 del Consiglio UE 2018 per la prevenzione del terrorismo. L’art. 3 impegna gli Stati membri a valutare “la possibilità di incoraggiare l’opinione pubblica a fornire alle autorità competenti un aiuto concreto e specifico che possa contribuire a prevenire i reati di terrorismo e i reati previsti dalla presente convenzione”. La figura del lavoratore-whistleblower sembra uscirne rafforzata.
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La privacy 4.0 ridisegna il sistema sanzionatorio per punire gli illeciti, 8.10.2018

Le modifiche al codice della privacy per adeguare la normativa italiana al GDPR introducono nuove ipotesi di reato per chi non è in regola. L’obiettivo è aggiornare la disciplina in materia di trattamento dei dati alle esigenze della digital transformation, all’impiego delle nuove tecnologie, al fenomeno dei big data e dei grandi archivi. Innovativa, tra le altre, è l’ipotesi di reato di “comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala”, che punisce chiunque comunichi o diffonda un archivio automatizzato o una parte sostanziale di esso contenente dati personali oggetto di trattamento su larga scala.
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Responsabilità 231 anche per gli studi professionali, 5.10.2018

Sulla scorta di una precedente decisione e aderendo alle posizioni di parte della dottrina, il Tribunale di Milano, con un decreto del GIP depositato lo scorso 23 agosto, ha riconosciuto la possibile sussistenza di una responsabilità ex DLgs. 231/2001 nei confronti di un’associazione professionale.
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Per i reati in contratto il profitto sequestrabile dipende dal corrispettivo incassato per i raggiri, 2.10.2018

Nei reati derivanti da un contratto avente ad oggetto prestazioni illecite, il profitto sequestrabile è pari al corrispettivo incassato in ragione degli artifici e raggiri posti in essere nell’esecuzione dell’accordo. Tale principio viene ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 33092 depositata ieri, in relazione ad un sequestro ordinato nei confronti di una società, accusata del reato di truffa aggravata nell’ambito dell’attività di gestione di rifiuti (artt. 19, 53 e 24 del DLgs. 231/2001).
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Localizzazione veicoli aziendali: privacy incorporata nei GPS, 1.10.2018

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 396 del 2018, per la prima volta impone, in applicazione del nuovo Regolamento UE, l’incorporazione di misure a tutela della privacy già in fase di progettazione del sistema di localizzazione dei veicoli aziendali.
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IL “WHISTLEBLOWING” NON AUTORIZZA ATTIVITA' INVESTIGATIVE ILLECITE, 28.09.2018

La normativa in materia di Whistleblowing si limita a scongiurare conseguenze sfavorevoli, relative al rapporto di impiego, per il segnalante che acquisisca, nel contesto lavorativo, notizia di un’attività illecita; mentre non fonda alcun obbligo di attiva acquisizione di informazioni e non autorizza improprie investigative in violazione dei limiti posti dalla legge. La Cassazione – nella sentenza n. 35792 depositata ieri – ha, così, iniziato a porre dei confini alla inevitabile ambiguità della tutela predisposta dalla L. 179/2017 e, ancor prima, per i dipendenti pubblici dall’art. 54 bis del DLgs. 165/2001.
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Privacy 4.0: quanto rischia l’azienda nei controlli a distanza dei dipendenti, 25.09.2018

Con la prossima entrata in vigore del nuovo codice della privacy, prevista per il 19 settembre 2018, verranno introdotti importanti cambiamenti nella disciplina del trattamento dei dati personali nell’ambito del rapporto di lavoro. Centrale rilevanza è riconosciuta ai controlli a distanza e alle garanzie per i lavoratori anche grazie ad un diverso regime sanzionatorio degli illeciti datoriali in materia. Il nuovo Codice dichiara, infatti, applicabili le sanzioni penali previste dallo Statuto dei Lavoratori. Di conseguenza, salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro rischia l’ammenda da 154 a 1549 euro o l’arresto da 15 giorni ad un anno.
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Rating di legalità: regole più semplici per la presentazione della domanda, 24.09.2018

Il rating di legalità è un riconoscimento ufficiale del valore etico dell’azienda, che facilita la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Possono far domanda tutte le imprese, sia individuali che societarie, aventi sede in Italia, con un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda e iscritte al registro imprese da almeno due anni. Per il 2018 è previsto un incremento di richieste del 40%.
Le imprese che intendono ottenere il rating di legalità potranno contare su una procedura più semplice e chiara. Sono state pubblicate la nuova modulistica e la nuova guida per la compilazione della domanda di accesso al rating di legalità, al quale tutte le imprese in possesso dei requisiti possono ambire.
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Rating di legalità: i chiarimenti sul procedimento di rilascio, 21.09.2018

Il rating di legalità continua ad interessare un numero di imprese sempre maggiore con un aumento del 40% delle richieste e un +85% delle domande di rinnovo. l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con un comunicato stampa del 2 agosto 2018, informa che ha in progetto di conseguire maggiore efficienza ed efficacia d’azione attraverso un continuo adeguamento del Regolamento attuativo in materia al fine di semplificare e chiarire il procedimento di rilascio del rating, a vantaggio di una maggiore speditezza e prevedibilità dei tempi di rilascio.
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