Localizzazione veicoli aziendali: privacy incorporata nei GPS, 1.10.2018

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento n. 396 del 2018, per la prima volta impone, in applicazione del nuovo Regolamento UE, l’incorporazione di misure a tutela della privacy già in fase di progettazione del sistema di localizzazione dei veicoli aziendali.
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IL “WHISTLEBLOWING” NON AUTORIZZA ATTIVITA' INVESTIGATIVE ILLECITE, 28.09.2018

La normativa in materia di Whistleblowing si limita a scongiurare conseguenze sfavorevoli, relative al rapporto di impiego, per il segnalante che acquisisca, nel contesto lavorativo, notizia di un’attività illecita; mentre non fonda alcun obbligo di attiva acquisizione di informazioni e non autorizza improprie investigative in violazione dei limiti posti dalla legge. La Cassazione – nella sentenza n. 35792 depositata ieri – ha, così, iniziato a porre dei confini alla inevitabile ambiguità della tutela predisposta dalla L. 179/2017 e, ancor prima, per i dipendenti pubblici dall’art. 54 bis del DLgs. 165/2001.
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Privacy 4.0: quanto rischia l’azienda nei controlli a distanza dei dipendenti, 25.09.2018

Con la prossima entrata in vigore del nuovo codice della privacy, prevista per il 19 settembre 2018, verranno introdotti importanti cambiamenti nella disciplina del trattamento dei dati personali nell’ambito del rapporto di lavoro. Centrale rilevanza è riconosciuta ai controlli a distanza e alle garanzie per i lavoratori anche grazie ad un diverso regime sanzionatorio degli illeciti datoriali in materia. Il nuovo Codice dichiara, infatti, applicabili le sanzioni penali previste dallo Statuto dei Lavoratori. Di conseguenza, salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro rischia l’ammenda da 154 a 1549 euro o l’arresto da 15 giorni ad un anno.
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Rating di legalità: regole più semplici per la presentazione della domanda, 24.09.2018

Il rating di legalità è un riconoscimento ufficiale del valore etico dell’azienda, che facilita la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Possono far domanda tutte le imprese, sia individuali che societarie, aventi sede in Italia, con un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda e iscritte al registro imprese da almeno due anni. Per il 2018 è previsto un incremento di richieste del 40%.
Le imprese che intendono ottenere il rating di legalità potranno contare su una procedura più semplice e chiara. Sono state pubblicate la nuova modulistica e la nuova guida per la compilazione della domanda di accesso al rating di legalità, al quale tutte le imprese in possesso dei requisiti possono ambire.
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Rating di legalità: i chiarimenti sul procedimento di rilascio, 21.09.2018

Il rating di legalità continua ad interessare un numero di imprese sempre maggiore con un aumento del 40% delle richieste e un +85% delle domande di rinnovo. l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con un comunicato stampa del 2 agosto 2018, informa che ha in progetto di conseguire maggiore efficienza ed efficacia d’azione attraverso un continuo adeguamento del Regolamento attuativo in materia al fine di semplificare e chiarire il procedimento di rilascio del rating, a vantaggio di una maggiore speditezza e prevedibilità dei tempi di rilascio.
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Nuovo Codice Privacy: nessuna moratoria sulle sanzioni pecuniarie, 18.09.2018

Si avvicina la data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 101/2018 che adegua il Codice Privacy al GDPR, stabilita per il 19 settembre 2018. Nonostante si sia parlato da più parti di una sospensione delle sanzioni pecuniarie amministrative per i prossimi otto mesi, la lettura della norma fa emergere una realtà del tutto diversa. Il Garante della privacy, in fase di verifica del corretto adempimento degli obblighi, dovrà considerare le difficoltà a imprese e professionisti dovranno far fronte per adeguarsi alle nuove disposizioni sulla base di specifici elementi di valutazione.
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Rating di legalità, 17.09.2018

Le modifiche apportate dal nuovo regolamento sul rating di legalità attengono ai requisiti per la sua attribuzione alle imprese. Altre novità riguardano, invece, il procedimento per il riconoscimento del rating, nonché l’attività di valutazione da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Inoltre, con il nuovo regolamento viene disciplinato anche il caso di annullamento del rating, oltre al rinnovo, alla revoca e alla sospensione.
Il rating di legalità è uno strumento istituito per promuovere la diffusione di principi etici nell’ambito delle attività imprenditoriali e prevenire comportamenti aziendali illeciti.
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Redditometro: nessun contrasto con il diritto alla privacy, 14.09.2018

Il trattamento dei dati e delle informazioni acquisite da parte dell’Agenzia delle Entrate nell’esercizio delle proprie funzioni di accertamento non viola in alcun modo la normativa sulla privacy. Si tratta, infatti, di un potere fondato sia sulla Costituzione che su specifiche norme di legge, senza contare che il Codice della privacy non tutela genericamente il trattamento di tutti i dati riguardanti un interessato, ma solo quello illegittimo di informazioni specificatamente individuate. È quanto si legge nell’ordinanza n. 17485 della Corte di Cassazione, depositata il 4 luglio 2018.
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Garante dei dati personali e Guardia di Finanza: avviate le ispezioni per la privacy 4.0, 11.09.2018

Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via alle ispezioni d’ufficio con la partecipazione anche della Guardia di Finanza. Potranno essere avviate anche attività istruttorie di carattere ispettivo in relazione a segnalazioni o reclami proposti. Gli accertamenti riguarderanno essenzialmente profili di interesse generale (per categorie di interessati) nell’ambito dei trattamenti dati effettuati da società, istituti di credito e per attività di telemarketing. Previsti, inoltre, controlli nei confronti anche delle imprese con riferimento ai presupposti di liceità del trattamento, sul rispetto dell’obbligo di informativa nonché sulla durata della conservazione dei dati.
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NON È POSSIBILE UN «DOPPIO» SEQUESTRO PER L’AUTORICICLAGGIO, 10.09.2018

Il prodotto, il profitto o il prezzo del reato di autoriciclaggio non coincidono con quelli del reato presupposto, poiché consistono nei proventi conseguiti dall’impiego in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative del prodotto, del profitto o del prezzo dell’illecito originario, come si evince dal testo dell’art. 648-ter.1 c.p. Nell’enunciare tale principio, la sentenza n. 30401 della Corte di Cassazione, depositata ieri, annulla un sequestro preventivo ordinato a seguito dell’autoriciclaggio di somme derivanti dal reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 8 del DLgs. 74/2000).
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