Privacy: informativa e consenso tra i primi adempimenti , 26.03.2018

Il GDPR sottopone ad un processo di revisione l’informativa e il consenso informato, in particolare nell’ipotesi in cui l’attività del titolare del trattamento si svolga online. Nella pratica, l’informativa può essere un foglio, una pagina web, un banner, un documento affisso in una sala d’aspetto o di una registrazione vocale, consegnato all’interessato prima di trattare i suoi dati. Il Regolamento UE suggerisce l’uso di tecniche semplici e “popolari” affinché le informazioni sul trattamento arrivino anche agli utenti inesperti. Il consenso è, invece, una manifestazione di volontà richiesta prima di procedere al trattamento dei dati “sensibili”: con quali modalità?.

Si rinvia all’articolo allegato l’approfondimento sul tema. Buona lettura.

GDPR: come gestire un data breach, 21.03.2018

Facebook è nella bufera, in Europa e negli Stati Uniti, accusata di protezione gravemente inadeguata dei dati e lesione dei diritti degli utenti. Questo “incidente”, tuttavia, apre una discussione importante sul processo di revisione dei sistemi volti a tutelare la privacy degli utenti. In questo senso, in Europa dal prossimo 25 maggio diventerà applicabile il General Data Protection Regulation (GDPR), che di fatto è un quadro normativo con regole più stringenti sul trattamento dei dati personali e con un impianto sanzionatorio importante. Un regolamento più adatto alle nuove esigenze e al mondo arzigogolato dei dati. E oggi, nel bel mezzo del caso Cambridge Analytica che sta mettendo alle corde Facebook, la domanda più ricorrente è la seguente: come gestire un data breach? . Si rinvia all’articolo allegato l’approfondimento sul tema.
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Più facile fermare le telefonate indesiderate Giro di vite sul telemarketing: anche i numeri dei cellulari protetti dal «registro delle opposizioni», 19.03.18

Insieme a nome, cognome e indirizzo, il numero di telefono è il dato personale più utilizzato. D’altra parte, i cellulari sono diventati appendici del nostro corpo e lasciamo il numero dello smartphone un po’ dappertutto: quando facciamo un biglietto di viaggio, se scarichiamo una app, quando ci iscriviamo a un evento, nei nostri rapporti con banche, gestori di servizi, uffici pubblici.
Per proteggere i numeri telefonici e, di conseguenza, la nostra privacy sono in arrivo nuove norme con l’obiettivo di tutelarci meglio da chi ci chiama anche nelle ore meno opportune per proporci offerte commerciali
Si rinvia all’articolo allegato l’approfondimento sul tema.
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La protezione dei dati esige un responsabile, 11.03.2018

Dal 25 maggio amministrazioni pubbliche e aziende medio-grandi dovranno individuare il data protection officer, cioè il responsabile della protezione dei dati. Lo prevede il regolamento europeo sulla privacy che diventerà operativo tra poco più di due mesi con due obiettivi: da un lato uniformare a livello Ue la normativa in materia di tutela della riservatezza, ora frammentata nelle legislazioni nazionali; dall’altro, rendere più penetrante la protezione dei dati personali. Si rinvia all’articolo allegato l’approfondimento sul tema.
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La privacy guarda ai modelli «231». Le imprese devono adeguare l’organigramma e procedere alla valutazione dei rischi, 5.03.18

Revisione dell’organigramma e ripartizione delle funzioni, valutazione dei rischi e individuazione degli strumenti per tutelare la riservatezza. La realizzazione del “modello organizzativo privacy” – con cui sono alle prese in questo periodo le imprese per prepararsi al debutto delle prescrizioni del regolamento Ue 679/2016, che entrerà in vigore il 25 maggio 2018 – presenta molti punti di contatto e somiglianze con le disposizioni del decreto legislativo 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
Si rinvia all’articolo allegato l’approfondimento sul tema.

La particolare tenuità non si applica a società ed enti, 2.03.2018

Anche a fronte della non punibilità delle persone fisiche, resta al giudice un potere/dovere di accertamento dell’illecito ex DLgs. 231/2001
L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità – prevista dall’ art. 131-bis c.p. – al soggetto, persona fisica, che ha commesso il reato non esclude la possibile responsabilità dell’ente ai sensi del DLgs. 231/2001.
Per un approfondimento si rinvia all’articolo allegato.

Con il Regolamento sulla privacy cambiamento alle porte, 9.02.18

Il nuovo Regolamento UE 679/2016 il prossimo 25 maggio sostituirà le attuali 28 legislazioni nazionali in materia di protezione dei dati e determinerà nel nostro Paese, la cui vigente legislazione – DLgs. n. 196/2003 – resta valida in termini di obiettivi e principi, l’avvento di un quadro giuridico certamente più coerente con l’evoluzione tecnologica e, soprattutto, maggiormente garantista e protettivo di quel “valore digitale” di servizi e prodotti che è il “dato personale”.
Per avere un quadro di insieme su i principali impatti legati alla normativa europea sopra richiamata si rinvia all’articolo allegato. Buona lettura.

Legge di Bilancio 2018

Riepiloghiamo in forma sintetica le notizie di maggiore impatto sul mondo del lavoro contenute nella Legge di bilancio 2018 approvata il 23 Dicembre 2017 e strutturata in un unico articolo con 1181 commi.
Per scaricare il documento clicca qui
 

Il «whistleblowing» è legge: tutelato il dipendente che segnala illeciti, 19.11.17

Via libera definitivo della Camera dei deputati con 357 voti (contrari Fi e Di con 46 voti; 15 gli astenuti) alla legge che introduce in Italia il cosiddetto whistleblowing, vale a dire la segnalazione di attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private, da parte del dipendente che ne sia venuto a conoscenza per ragioni di lavoro. La norma che si compone di tre articoli mira soprattutto alla tutela dei lavoratori. La nuova disciplina ha impattato sulle disposizioni del Dlgs 231/2001 e pertanto, per le aziende che avessero già predisposto i Modelli di prevenzione, occorre prevedere le opportune modifiche per tener conto delle novità sopra riportate. Per maggiori info si rinvia all’articolo allegato.
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Enti responsabili per l’immigrazione clandestina, 11.11.17

Buon giorno.
Le modifiche al c.d. Codice antimafia – D. Lgs. 159/2011 – interessano anche la disciplina dedicata alla responsabilità degli enti derivante da reato. A partire dal 19 novembre saranno operative le sanzioni di natura sia pecuniaria che interdittive previste dalla norma sopra richiamata. Particolarmente esposte a tali rischi sono le aziende che operano nel settore trasporti o dell’accoglienza. Per maggiori info si rinvia all’articolo allegato.
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